Il dirigente storico della sinistra indipendentista sarda è stato assolto in via definitiva dal Tribunale della Cassazione
SASSARI - «Bruno Bellomonte, dirigente storico della sinistra indipendentista sarda, è stato assolto in via definitiva dal Tribunale della Cassazione»: è quanto si apprende da un comunicato inviato da A manca pro s'indipendentzia. Nella nota il movimento politico ha voluto anche ricordare che «Bellomonte ha trascorso quasi tre anni da deportato tra Viterbo e Siano con l’accusa di essere un rifondatore dell’organizzazione comunista armata “Brigate Rosse”.
Invano - si legge ancora nel documento - la nostra organizzazione ha richiesto l’applicazione della territorialità della pena per permettere a Bruno di scontare la custodia cautelare nella sua terra, vicino ai suoi affetti e alla sua organizzazione. Ma questo è soltanto uno fra i diritti umani, civili e politici di Bruno Bellomonte che sono stati violati. Ricordiamo che Bruno Bellomonte è stato licenziato dalle Ferrovie ancor prima di essere rinviato a giudizio con la motivazione di essere “assenteista”.
L’immagine e la reputazione di Bruno Bellomonte è stata distrutta da quasi tutti i media, i quali hanno giudicato Bellomonte come un mostro per il solo fatto di essere seduto al banco degli imputati. Ricordiamo che Bellomonte è stato anche candidato alla carica di sindaco di Sassari mentre era in prigione e che, nonostante fosse un suo pieno diritto, gli è stato impedito di votare, in aperta violazione ai suoi diritti civili e politici».
Il movimento politico ha inoltre espresso solidarietà a tutti i coinvolti in questo processo e che purtroppo continuano ad essere detenuti. «A Manca pro s’Indipendentzia è matura per affrontare con serenità e determinazione le prossime sfide, a partire dal processo all’indipendentismo che si aprirà a giugno a Sassari in seguito alla famigerata “operazione Arcadia” che nel 2006 portò all’arresto di numerosi militanti della sinistra indipendentista sarda».
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