Lo chiede con una lettera dettagliata indirizzata all´assessore regionale Antonello Liori la vice coordinatrice provinciale di Sassari del Popolo delle Libertà Sabrina Serra
SASSARI - La vice coordinatrice provinciale di Sassari del Popolo delle Libertà Sabrina Serra, cittadina di Santa Maria Coghinas, scrive all'Assessore Regionale all'Industria Antonello Liori, e lo invita ad un incontro con gli operatori e i cittadini e ad un sopralluogo per rendersi conto di persona della situazione. Sabrina Serra ha chiesto l'intervento autorevole della Regione per sbloccare una situazione che è diventata «paradossale e insostenibile»: L'acqua sgorga copiosa dalle viscere della terra e viene utilizzata solo in minima parte. Operatori privati da anni chiedono di poter investire nel settore del turismo termale creando occupazione, e non ottengono risposta.
Nella lettera della vice coordinatrice si legge tra l'altro che la risorsa termale «in base a tutti gli studi già disponibili, è ampiamente sottoutilizzata. Nessuno chiede che venga penalizzato il privato che gestisce lo stabilimento esistente, anzi. E' lui stesso una risorsa per il nostro territorio. Ma bisogna che, subito, si prenda atto che l'acqua che sgorga dalla sorgente che lui utilizza è sovrabbondante per lo stabilimento che gestisce e che esistono altre sorgenti non utilizzate».
Secondo Sabrina Serra è necessario «quantificare sia l'acqua che sgorga dalla sorgente oggi utilizzata, che quella che serve al funzionamento dello stabilimento esistente, e dare l'acqua in eccesso agli altri privati che ne fanno richiesta».
«Si potrebbe inoltre consentire che l'acqua termale venga prelevata dalla stessa sorgente dagli altri operatori privati nelle ore notturne, quanto lo stabilimento esistente è chiuso. La temperatura delle acque è tale che resterebbe utilizzabile anche il giorno dopo, ed inoltre non è raro il caso di località termali che scaldano l'acqua per il suo utilizzo. Esistono poi almeno altre due sorgenti copiosissime in prossimità di quella da cui oggi si preleva l'acqua, che al momento non sono utilizzate, e risulta esistano altre vene copiosissime che scorrono nel nostro territorio. E' urgente autorizzare i privati che ne fanno richiesta ad utilizzare le sorgenti esistenti».
Nella lettera si ricorda che lo stesso Consiglio Provinciale di Sassari anche nel 2010 ha chiesto che immediatamente la risorsa termale venga messa a disposizione degli operatori privati, ma senza risultati.
L'esponente del Popolo della Libertà conclude osservando che questa situazione per gli operatori che hanno investito e vogliono investire sul polo termale è frustrante. Investimenti perduti, posti di lavoro perduti. E quindi la situazione è frustrante anche per ogni singolo cittadino e per tutti i lavoratori disoccupati. L'auspicio della Serra è che la Regione, già durante l'incontro tecnico di domani, intervenga con forza e autorevolezza per pretendere che ciascuno faccia la propria parte e che finalmente gli imprenditori del settore possano ottenere l'uso dell'acqua termale, investire, creare opportunità di lavoro.
Nella foto: Sabrina Serra
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