Il tavolo tra amministrazione comunale, sindacati e commercianti ha siglato un documento in cui viene chiesto un intervento della Regione per la tutela delle festività principali. Assenti all´incontro Auchan, Carrefour ed Eurospin
SASSARI - La crisi colpisce tutti indistintamente, anche i più “grandi” e la concorrenza, a volte sleale, non aiuta nessuno. L'aumento indiscriminato delle giornate di aperture domenicali ha aumentato i costi della grande distribuzione, senza di fatto incrementare i fatturati. Basti pensare che solo per l'energia elettrica si è registrato un aumento di circa il 40 % e che gli incassi al contrario sono pressoché rimasti invariati, spalmati su sette giornate invece che sei. É quanto emerso mercoledì pomeriggio in maniera estremamente chiara dagli interventi dei rappresentanti della grande distribuzione riuniti insieme ai sindacati e alle associazioni di categoria al tavolo del commercio, convocato - come anticipato nelle scorse settimane - dall'assessore Gianni Carbini e al quale ha partecipato anche il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau.
All'incontro a Palazzo Ducale si sono registrate alcune assenze, tra le quali quelle di Auchan, Eurospin e Careffour, le prime due avevano scelto di aprire i rispettivi centri commerciali, uno il giorno di Pasquetta e l'altro anche nella domenica di Pasqua. «Abbiamo da subito chiarito la nostra contrarietà – ha dichiarato il primo cittadino di Sassari – alle nuove norme che sottraggono di fatto le competenze, in materia di commercio, a Regione e Comuni». Secondo il sindaco di Sassari la legge regionale in vigore prima dell'approvazione del Decreto Salva Italia, garantiva il giusto equilibro tra il libero mercato e la tutela dei lavoratori, salvando dalle aperture le festività principali: Natale e Capodanno, Pasqua e Pasquetta, il 1° maggio e Ferragosto.
«Il nostro compito – ha dichiarato l'Assessore Carbini – è proprio quello di provare a garantire almeno queste festività, invitando il tavolo ad una riflessione che possa, ad un anno dall'entrata in vigore della Legge sulle liberalizzazioni, portare ad un accordo su possibili turnazioni, magari anche per le aperture domenicali. Sassari potrebbe fare ancora una volta da apripista, chiedendo alla Regione Sardegna di far valere la sua autonomia anche in materia di commercio». E l'invito è stato accolto: sulle cinque festività, il tavolo - a cui ha preso parte la Confcommercio con il suo presidente Alberto Cossu e i sindacati, la Cgil con Sebastiano Crosa, la Cisl con Sandro Marcellino e Maria Giovanna Mela, la Uil con Massimo Barra e la Ugl con Piero Spanu e Anna Rita Canu, insieme ai rappresentanti della grande distribuzione, Rinaldo Carta per la Cobec, Gruppo Sisa, Riccardo Giusti e Salvatore Loddo per la Conad, Marco Murtas per Isa La Piazzetta e Martino Mannoni per la Ekom - Di Sardegna - ha concordato la sottoscrizione di un documento che già nei prossimi giorni verrà inviato alla Regione. Al presidente Cappellacci verrà richiesto un intervento immediato affinché la Regione Sardegna legiferi in materia di commercio, valutando la possibilità di ripartire proprio dalla legge regionale del 18 maggio 2006 che disciplinava l’esercizio delle attività commerciali nel territorio isolano.
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