Interessante confronto di idee con i cittadini, i comitati spontanei ed esponenti politici del consiglio regionale in scena a Sassari
SASSARI - Quella che si è svolta (sabato 9 marzo) nella sede del Wwf di Sassari, organizzata dal Wwf Sardegna, è andata oltre i confini di una comunicazione alla stampa, è stato un vero e proprio confronto di idee con i cittadini, i comitati spontanei ed esponenti politici del consiglio regionale. Nel corso della conferenza stampa sulla chimica cosiddetta “verde” si è entrati nel merito del progetto complessivo analizzando e comparando i dati, gli atti e i progetti. Oltre agli esponenti del Wwf sono intervenuti diversi consiglieri regionali e l’annuncio - importante - dell’onorevole Luigi Lotto, membro della Commissione ambiente del consiglio regionale, “la commissione ascolterà tutte le parti in causa” cioè i sardi e l’Eni che propone il progetto.
La chiamano “verde”, ma a scomporla attraverso un prisma potrebbero emergere colori diversi, ma non è una questione cromatica o semantica. Le valutazioni che scaturiscono da un’approfondita analisi degli accordi di programma sottoscritti dalle istituzioni regionali e da Eni sono stati messi sotto la lente di ingrandimento del Wwf e dell’associazione Medici per l’Ambiente. E’ stato un lavoro lungo e meticoloso quello di dipanare la matassa costituita da migliaia di pagine - ha spiegato l’ing Mauro Gargiulo, responsabile settore energia del Wwf Sardegna, “il Piano di riconversione industriale del sito di Porto Torres contenuto nel Protocollo d’intesa firmato nel maggio del 2011 che prevede la bonifica delle aree del sito industriale, la riqualificazione del complesso industriale di Porto Torres con la realizzazione di un complesso della chimica definita dai proponenti con l’aggettivo “verde”, la realizzazione di un Centro ricerche, l’Integrazione con la filiera agricola locale per l’approvvigionamento delle materie prime, la realizzazione di una nuova centrale elettrica cogenerativa alimentata a biomasse solide e la riqualificazione della centrale a olio combustibile e/o FOK (altamente cancerogeno).
In tutto questo che cosa ci sarebbe di male, che cosa ci sarebbe di dannoso per l’ambiente e peggio ancora per la salute umana? «La cosiddetta chimica “verde” è lungi dall’essere una riconversione industriale – ha spiegato l’ing. Mauro Gargiuolo del Wwf – è di fatto una ristrutturazione industriale che perpetua le condizioni di pesante inquinamento del sito» per questo è fondamentale, prima di tutto, iniziare dalle bonifiche. Altrettanto esplicito è stato il presidente del Wwf Sardegna Antonello Secci: «Questa proposta di polimeri Europa (gruppo Eni) e del gruppo Novamont che viene definita verde è una chimica insostenibile” così come il progetto di Enipower di realizzare una centrale a biomasse. Notevoli sono le immissioni in atmosfera di sostanze inquinanti e di micro particelle come PM 0,1, 2,5 e 10».
In relazione alla produzione del cardo per alimentare la centrale a biomasse è intervenuto il Prof. Ignazio Camarda, docente del Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio della Università di Sassari, per spiegare che per soddisfare le esigenze energetiche sarebbe necessario coltivare a cardo (una varietà che richiede continui interventi colturali) almeno la metà dei terreni agricoli della Sardegna e non gli indicati terreni marginali. Ipotesi poco verosimile tanto che nei giorni scorsi lo stesso Dipartimento di Agraria ha denunciato che non è stata avviata nessuna sperimentazione, contrariamente, a quanto previsto dagli accordi di programma.
E sulla salute umana quale potrebbe essere l’impatto della chimica cosiddetta “verde”? Le risposte sono arrivate dal dottor Vincenzo Migaleddu dell’associazione Medici per l’Ambiente. Secondo lo studio di impatto ambientale in termini di emissioni l’impianto di “chimica verde” andrebbe ad aggiungere altro inquinamento e immissioni di diossina in un contesto territoriale come quello di Porto Torres-Sassari che lo studio epidemiologico del Ministero della Salute del 2011 ha contabilizzato con un eccesso di morti per tumori dell’apparato respiratorio, digerente e genitourinario. Infine i consiglieri regionali Claudia Zuncheddu ed Efisio Planetta hanno evidenziato che sono state numerose le interrogazioni in merito al mega progetto industriale di Porto Torres presentate al Presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci.
Risposte? Nessuna. Luigi Lotto, membro della Quinta Commissione (Tutela dell'ambiente) del Consiglio regionale, ha comunicato che la commissione ascolterà tutte le parti in causa, cioè i sardi e le società proponenti i diversi progetti. Per gli ambientalisti è necessario fare molta chiarezza sul colore, sull’impatto ambientale e sulla salute di questa chimica. Mentre sugli aspetti socioeconomici, nei giorni scorsi, sono stati i sindacati dei lavoratori ad invocare chiarezza e certezza dei finanziamenti. Come insegna la recente vicenda della multinazionale tedesca E.on a Fiume Santo, sempre a Porto Torres. Il Presidente del Wwf Sardegna Antonello Secci, ha annunciato un convegno pubblico con il preciso obiettivo di informare l’opinione pubblica.
Nella foto: un momento dell'incontro di Sassari
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