Mercoledì 27 febbraio alle 17 nella sala conferenze della Camera di Commercio con "Visioni sonore. Note sull´iconografia musicale a Sassari" – relatore Gian Nicola Spanu
SASSARI - Prosegue l'attività 2013 della delegazione Fai di Sassari che ripropone alla città uno dei suoi appuntamenti più attesi e seguiti la rassegna “I mercoledì della cultura”. Dopo aver indagato negli anni passati sulle arti visive, l'architettura, l'imprenditoria, Il Fai ha deciso quest'anno di approfondire la storia del rapporto tra "Sassari e la musica" questo è infatti il titolo del ciclo di conferenze seguite da un folto pubblico che dopo il successo del primi due incontri prosegue mercoledì 27 febbraio alle 17 nella sala conferenze della Camera di Commercio con "Visioni sonore. Note sull'iconografia musicale a Sassari" – relatore Gian Nicola Spanu.
Il relatore, Antonio Cossu, musicista che si è specializzato in biblioteconomia ed archivistica, ha negli anni passati riordinato l’Archivio storico del Conservatorio Canepa, salvando dal degrado una significativa mole di documenti che hanno permesso di ricostruire una parte della storia dell’istituzione. Cossu è partito da una disamina delle fonti storiche, dirette e indirette, dai vari fondi archivistici alla fondamentale ‘Sassari’ di Enrico Costa, per ricostruire un percorso che ha preso l’avvio sin dalla metà del XVI secolo, quando nella Cappella musicale della Cattedrale diversi cantori, spesso appartenenti al clero, svolgevano attività di formazione musicale, anche all’interno del Seminario vescovile.
Cossu è poi arrivato ben presto a trattare l’Ottocento, secolo in cui la Cappella musicale turritana svolgeva ancora un ruolo di primo piano, soprattutto nella prima parte del secolo, soffermandosi poi sulle varie scuole di musica che, a partire dal 1880, hanno avuto per instancabile animatore il compositore Luigi Canepa. È sull’attività di questi istituti, aperti e chiusi a ripetizione nel giro di pochi anni, supportati dal sostegno dell’Amministrazione comunale ma spesso minati da beghe di ogni genere, anche di tipo politico, che vanno ricercate le fondamenta dell’attuale Conservatorio di musica, non a caso intitolato Canepa. Cossu, con un’esposizione documentata in modo minuzioso, ha posto l’accento anche sugli elementi che rendono difficoltosa la ricostruzione di questo particolare aspetto della storia della musica cittadina, non ultimo la dispersione di molta documentazione d’archivio.
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