Sassari News
Notizie    Video   
NOTIZIE
Sassari News su YouTube Sassari News su Facebook Sassari News su Twitter
Sassari NewsnotiziealgheroEconomiaLocali › Inquinamento acustico: colpa dei Comuni
Red 18 gennaio 2013
Inquinamento acustico: colpa dei Comuni
Di seguito l´intervista al tecnico Carmine Cara, che sottolinea - tra le altre cose - che spesso i problemi derivanti dall´inquinamento acustico nelle città sarde (e non solo) sono da imputare ai mancati controlli (e permessi) delle pubbliche amministrazioni


ALGHERO - Si avvicina l'ora della verità a Sant'Anna - così titolava Alguer.it il 16 gennaio, rimarcando come, la politica, non possa più abdicare al ruolo di amministrare e governare dinamiche, seppur complesse - per quella che il Quotidiano di Alghero la scorsa estate ha ribattezzato come la "guerra dei decibel", ma che ha trovato un nuovo e inatteso fronte caldo anche d’inverno. Si, proprio così: nonostante la desolante condizione in cui si ritrova a vivere nei freddi mesi invernali la città di Alghero e il suo centro storico, a far discutere è il rumore e il mancato rispetto delle leggi che dovrebbero regolare le immissioni sonore.

Da diverse settimane così, è in corso un importante discussione pubblica, che vede coinvolti imprenditori, associazioni di categoria, politici e cittadini. Nei giorni scorsi a Sant'Anna il primo incontro tra rappresentanti regionali del Wwf e amministrazione comunale, mentre seguirà nei prossimi giorni un nuovo incontro col neonato comitato "Alghero deve ritornare a vivere (di giorno e di notte)". All'orizzonte, infatti, c'è la primavera e la nuova stagione turistica, che proprio tutti - considerando anche il periodo di forte crisi - non si vogliono far scappare. E così anche l'intrattenimento e la regolamentazione di un settore da anni dimenticato (comunque ampiamente normato) diventa oggetto di grande aspettativa, seppur su fronti distinti.

Dott. Carmine Cara, lei è tecnico abilitato, iscritto allo specifico albo regionale, per poter effettuare i rilievi audiometrici?
«Si, sono un tecnico abilitato in acustica ambientale, che peraltro ha conseguito il primo master accademico nazionale con il presidente dell’E.A.A. (European Acoustics Association), e la cui tesi è stata svolta con il Presidente dell’A.I.A. presso il C.N.R. di Roma proprio in una causa reale di risarcimento danni, il cui esito ha dato luogo ad un fondamento giurisprudenziale».

Può spiegare come i cittadini possono difendersi da eventuali rumori molesti provenienti dagli esercizi commerciali che vengono aperti sotto le abitazioni in pieno centro cittadino?
«Mi duole dirlo, ma faccio osservare che le Amministrazioni non applicavano la normativa sull’isolamento acustico degli edifici, ragion per cui il 90% dell’agibilità dei fabbricati non è stata rilasciata correttamente, da cui consegue che il diritto alla salute dei residenti e i loro diritti reali sono stati soprafatti da una commistione di interessi trasversali».

Che intende dire?
«Dieci anni di perizie tecnico-legali di risarcimento mi permettono di affermare che l’attività amministrativa degli enti locali è disarmante e, purtroppo, al cittadino non resta che adire in giudizio, penalmente, civilmente e al T.A.R. contro pubblici ufficiali e le stesse istituzioni che per prime avrebbero dovuto garantire i loro diritti, ma che ancora oggi non riescono o stentano per diversi motivi».

Lei ha affermato, sulla base della sua esperienza professionale, che le abitazioni che si trovano coinvolte dagli schiamazzi degli avventori degli esercizi commerciali o dalla musica ad alto volume, cioè dall’inquinamento acustico, possono perdere sino al 55% del valore di mercato?
«Per rispondere compiutamente e rendere credibile detta percentuale la problematica andrebbe esaminata nella sua casistica, per cui prendo ad esempio il caso del quartiere della Marina di Cagliari. Chi va a comprare un immobile sapendo che sino alle quattro del mattino di ogni fine settimana non può riposare per la musica dei locali e gli schiamazzi notturni dei loro avventori? Ciò per dire che un appartamento soprastante o prospiciente ad un circolo privato non ha lo stesso valore di uno situato presso zona parco».

Ma l’inquinamento acustico rappresenta anche un problema per la salute umana
«Si deve sapere che l’ipoacusia è una delle principali malattie che in Italia condizionano sia il mondo del lavoro sia la vivibilità del centro urbano, non solo dal punto di vista umano, ma anche sotto il profilo sanitario, sociale ed economico. In questo momento di crisi tali aspetti
determinano notevolmente l’abbattimento del prezzo del bene».

Questi elementi congiunti quanto influiscono negativamente?
«In tal senso, si sottolinea che solo nel 2008 si è riusciti, dopo un decennio, a far comprendere, a livello regionale, l’importanza dell’applicazione del D.P.C.M. 5/12/1997 afferente l’isolamento acustico degli edifici. Infatti, il decreto non era applicato sia in fase di progetto che di verifica, seppur risulti uno dei regolamenti attuativi della legge quadro 447/95».

Come può tutelarsi l’acquirente?
«L’acquirente di un bene si trova costretto ad avviare una causa per il risarcimento dei vizi occulti. Anche in questo caso le amministrazioni locali hanno concorso nell’arrecare un danno diretto ed indiretto ai cittadini».

Ma Lei sostiene che vittime non sono solo i residenti, ma anche coloro che intraprendono queste attività economiche, può spiegarsi
«Premesso che la problematica è complessa, in generale si può affermare che la normativa sull’inquinamento acustico è stata disattesa per oltre un decennio sia per la carenza di formazione a livello accademico sia per il ristretto numero di professionisti abilitati (controllori e controllati), si ritiene che molteplici attività esercitano con autorizzazioni rilasciate in maniera non corretta, da cui consegue che i residenti soccombono inermi all’indifferenza o incompetenza delle pubbliche amministrazioni».

Da questa intrico di fattori che ne consegue?
«In questo coacervo di interessi trasversali prevale la solita dicotomia di fondo all’italiana: i gestori dei locali si trovano irragionevolmente a pagare un affitto di un locale non a norma, magari a subire sanzioni e quant’altro, mentre i residenti sono costretti ad adire in giudizio proprio contro coloro che dovrebbero assicurare sia la tutela della salute pubblica sia quella dei loro diritti reali».

Quale ruolo dovrebbero giocare le pubbliche amministrazioni?
«L’imprenditoria del privato andrebbe incentivata con scelte consapevoli, in un percorso che le stesse amministrazioni dovrebbero promuovere, prima di ogni altra cosa la tutela del diritto alla salute o anche il solo riposo dei residenti, diversamente da quanto accade sovente».

Sulla base di quale normativa devono muoversi le amministrazioni pubbliche?
«A seguito della deliberazione regionale n° 62/9 del 2008 si assiste ad una mutata esigenza di auto-protezione da parte degli enti locali».

E il cittadino che non può dormire per schiamazzi e decibel?
«La giurisprudenza ha chiarito da tempo che l’interesse legittimo di un cittadino trova fondamento proprio negli illeciti amministrativi, riferiti al risarcimento del danno consumato e non alla condotta o al fatto ovvero comprensivo di tutte le situazioni soggettive. Ciò che gli enti e loro dirigenti hanno cristallizzato nel tempo resta consolidato, la stessa materia a cui ricorre il danneggiato sia esso un residente che un esercente di attività. Quindi ritengo che un bravo tecnico ed un valente avvocato trovano oggi certamente il modo di ricompensare un cittadino da tutti i danni patiti».

Nella foto: Carmine Cara
Commenti



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)