Palmadula e altre località sarde protestano per il processo di razionalizzazione delle Poste Italiane che prevede un taglio nel numero delle sedi. Il governatore Cappellacci scrive all´amministratore delegato
CAGLIARI - Il presidente della regione, Ugo Cappellacci, ha inviato una lettera all’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, manifestando «la forte preoccupazione dell’Amministrazione regionale per le possibili conseguenze del processo di razionalizzazione del modello distributivo delle presenze di Poste italiane in Sardegna» e «contare sulla Sua attenzione e sensibilità al fine di individuare, anche con la cooperazione delle Istituzioni locali, possibili percorsi alternativi».
«Se, da un lato - continua Cappellacci - tali scelte appaiono comprensibili in ragione del contenimento della spesa e dei costi, specialmente in un momento di grave crisi per il nostro Paese, dall’altro lato - prosegue il presidente - non deve essere sottovalutato il fatto che gli uffici postali erogano servizi che, nella nostra realtà isolana, appaiono essenziali specialmente per alcune comunità appartenenti a contesti geografici periferici, spesso molto distanti dai maggiori centri urbani».
«A questo proposito - sottolinea il Governatore - diverse comunità locali della nostra regione stanno già manifestando la loro preoccupazione ed il loro forte disagio per le ipotizzate chiusure, mobilitandosi, unitamente alle istituzioni del luogo, per trovare soluzioni alternative». Tra queste
Palmadula per cui il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, ha inviato a fine dicembre una lettera alla direzione provinciale di Poste Italiane per scongiurare qualsiasi ipotesi di soppressione o trasferimento dell'ufficio postale della borgata turritana.
Commenti