Il 18 febbraio scorso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha messo a disposizione della Sardegna oltre un milione di euro per iniziative e provvedimenti che facilitano la vita delle donne tra famiglia e lavoro
SASSARI - L’istituzione di un Dipartimento per la famiglia è la richiesta della Cisl sarda alla Regione per dare concretamente il via alla conciliazione, per le donne, dei tempi di vita e lavoro. Il 18 febbraio scorso, infatti, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha messo a disposizione della Sardegna oltre un milione di euro (1.020.073 €) per avviare un sistema di iniziative e provvedimenti destinati a far cadere le barriere burocratiche e organizzative che rendono problematico, al mondo femminile, lavorare e insieme avere una famiglia.
In particolare, secondo le modalità attuative di un progetto presentato dal-la Sardegna nel mese di settembre 2010, la Regione potrà realizzare servizi di cura alla persona attraverso l’implementazione di nidi, nidi famiglia e simili oppure sotto forma di voucher/buoni servizi offerti da strutture specializzate o buoni/lavoro per assistenza domiciliare, pulizia, etc. Il finanziamento statale consente anche percorsi formativi e di aggiornamento per le lavoratrici che abbiamo usufruito di congedi parentali o con esigenze di conciliazione. Sono possibili anche forme di sostegno a prestazioni di lavo-ro e tipologie contrattuali Family Friendly (es. banca delle ore, part-time, telelavoro, programmi locali dei tempi e degli orari).
Per la Cisl sarda esistono, finalmente, le condizioni perché la Regione istituisca un Dipartimento per le politiche familiari e attui la convenzione sottoscritta il 18 febbraio 2011 con la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la divulgazione degli interventi previsti a sostegno dei progetti-donna sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. «Sarebbe un segnale di notevole valenza - dice la Cisl - per rendere veramente concrete le pari opportunità».
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