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Red 18 novembre 2009
Acqua privatizzata: «Consiglio Comunale aperto»
Il Coordinamento cittadino di Sinistra Libertà e Ecologia di Alghero, invita espressamente tutte le forze politiche presenti nell’assemblea consiliare cittadina, a farsi promotrici di una sessione straordinaria del Consiglio Comunale sull’argomento, aperta e partecipata alla cittadinanza algherese


ALGHERO - «Oscurata dalle polemiche politiche degli ultimi mesi, è letteralmente scivolata nell’indifferenza generale la gravissima minaccia della privatizzazione dell’acqua in opera in questi giorni nel nostro paese». E' la denuncia del Coordinamento cittadino di Sinistra Libertà e Ecologia di Alghero, che a nome del responsabile Balbina, dice no alla privatizzazione dell'acqua.

«Ancora una volta si espropria il Parlamento della sua precipua funzione legislativa e di controllo con un decreto che trasforma di fatto un bene comune come l’acqua, in una merce qualsiasi da offrire, dopo una gara ad evidenza pubblica, alle multinazionali del settore, magari francesi piuttosto che americane, inglesi o con sede negli Emirati Arabi. Il tutto perseguendo una datata visione ideologica, secondo la quale la gestione privata dei servizi pubblici è sempre più efficiente rispetto a quella messa in atto in proprio dai Comuni e dallo Stato».

Cosa, per altro, smentita dai fatti. Perché una cosa è aumentare la concorrenza condizionando il pubblico a offrire un determinato servizio con criteri efficientisti e di economicità - sottolineano dal coordinamento de La Sinistra - altra cosa è sostituire il monopolio pubblico con uno privato, che non garantisce maggiore efficienza, ma solo tariffe più alte e scarsi investimenti, come già sperimentato laddove questa sostituzione è avvenuta (telecomunicazioni, autostrade, ecc).

«Il rischio ulteriore, in questo caso, è che la ovvia ricerca del profitto da parte dei privati, possa determinare incipienti aumenti tariffari che andrebbero a colpire primariamente le fasce più deboli e meno garantite della società. Ci chiediamo, inoltre, se sia etico lucrare su un bene comune come l’acqua e se non ci debba essere invece un ambito dove la legge del mercato non possa entrare».

Con l’art.15 del succitato decreto, che dovrà essere convertito in legge, in tutta fretta, entro il 24 Novembre, si stabilisce, fra le altre cose, che la quota della mano pubblica dovrà scendere al 30% e che tutte le gestioni frutto di un affidamento «in house» (approvvigionamento interno), cessano alla data del 31 dicembre 2010, a parte le società quotate in borsa, che avranno una dilazione maggiore.

«A questo riguardo - sottolinanao nella nota - preoccupa l’atteggiamento della Regione nei confronti del deficit di bilancio nel quale si trova la Abbanoa Spa, società a capitale interamente pubblico locale e attuale gestore del servizio idrico intergrato della Sardegna. Contrariamente alla Giunta Soru, che aveva messo a disposizioni dei soci 34 milioni di euro per una ricapitalizzazione della società, la Giunta Cappellacci non sembra intenzionata ad intervenire, forse, perché già arresa o complice dell’eventuale subentro dei privati nella gestione del servizio idrico della Sardegna».

Contro questa pericolosa deriva sociale, il Coordinamento cittadino di Sinistra Libertà e Ecologia di Alghero, invita espressamente tutte le forze politiche presenti nell’assemblea consiliare cittadina, a farsi promotrici, quanto prima, di una sessione straordinaria del Consiglio Comunale sull’argomento, aperta e partecipata alla cittadinanza algherese. Si auspica che la medesima attenzione avuta per il problema legato alla presenza del Crocifisso nei luoghi pubblici, si manifesti anche per un argomento di importanza collettiva come quello dell’acqua.
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