Duro intervento dei deputati Pd Guido Melis e Donatella Ferranti della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati
SASSARI - «Abbiamo appreso con sgomento della morte del detenuto tunisino Sami Mbarka Ben Gargi, lasciatosi morire per protesta nel carcere di Pavia. Leggiamo sui giornali che il direttore medico di quell’istituto parla a proposito di questo suicidio lungamente annunciato di “facoltà di poter decidere” e di “autodeterminazione. Riteniamo invece – dichiarano i deputati PD Guido Melis e Donatella Ferranti della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati – che fosse preciso dovere dell’autorità carceraria e giudiziaria di scongiurare questa tragedia».
«E’ una vergogna – proseguono Melis e Ferranti – che nelle carceri italiane continui questo insopportabile stillicidio di suicidi più o meno tollerati dalle strutture che dovrebbero fare di tutto per impedirli. Infatti non è la prima volta che malati in condizione terminale vengono tenuti in cella senza che sia verificato tempestivamente il loro stato di salute».
«Nel carcere romano di Rebibbia, che abbiamo visitato a luglio di quest’anno insieme al Presidente del Partito dei Romeni in Italia, Avv. Giancarlo Germani, un detenuto romeno in attesa di giudizio, malato terminale di cancro, aspetta ancora, mesi dopo le richieste formali, che venga riconosciuto il suo diritto alle cure. Aggiungiamo che molti detenuti, in quella stessa occasione hanno lamentato la mancanza di medicinali, dovuta ai disguidi burocratici del recente passaggio della sanità carceraria alle ASL».
«Abbiamo perciò depositato in Commissione Giustizia una interrogazione al Ministro della Giustizia per accertare le cause e le eventuali responsabilità dell’accaduto. Non si può infatti accettare che in un sistema democratico dove a norma di Costituzione è abolita la pena di morte, le deficienze strutturali, organizzative e funzionali possano condurre di fatto alla perdita della vita in carcere. E’ quanto mai necessario – concludono i deputati Melis e Ferranti – che il Governo affronti in maniera razionale ed efficace, e non più soltanto demagogico, le problematiche del sovraffollamento e del personale carcerario».
Nella foto: l'onorevole Guido Melis
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