Un nostro lettore ci scrive indignato per l´episodio che rischia di infangare, il buon nome di tutta una categoria
«Sono molto desolata per aver dovuto assistere ieri sera, 9 luglio 2004, ad uno spettacolo davvero poco edificante. Mentre passeggiavo, intorno alle ore 22/22.30, sul lungomare, le forze dell’ordine facevano rispettare la legge allontanando quegli ambulanti privi di permessi e/o licenze che ogni estate invadono i marciapiedi e le strade con la loro mercanzia.
Pur nutrendo una grande simpatia per i cosidetti bancarellari, e coltivando la convinzione che costituiscano l’anima della “passeggiata” algherese, penso che sia giusto e sacrosanto un certo controllo e che un proliferare sregolato non possa essere auspicabile.
Nonostante ciò, quello che ho visto supera ogni limite. Supera i limiti del buongusto, dell’educazione, del rispetto, del diritto.
Ho visto con i miei occhi un vigile urbano che invitava un ambulante straniero a ritirare la mercanzia prendendola a calci. Mentre faceva volare a calci alcuni oggetti, davanti a diversi testimoni increduli, diceva: “Così devi fare! Capito? Togli questa roba!”. Vorrei precisare che l’ambulante non si era opposto in alcun modo e niente aveva potuto provocare una simile reazione. L’atteggiamento ostile del vigile urbano era assolutamente gratuito e fuori da ogni logica. Un vero e proprio abuso di potere.
Mi auguro di non dover più assistere nella mia città ad episodi del genere e voglio pensare che si tratti di un caso isolato, che però rischia di infangare, il buon nome di tutta una categoria».
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