La nuova società avvierà dal prossimo 19 gennaio le procedure per l’acquisizione dei mezzi e del personale
CAGLIARI - E’ stata costituita oggi la Mobilità Sociale Sardegna Srl, società pubblica nata dall’intesa tra Assessorato alla Sanità e Politiche sociali, Assessorato ai Trasporti e Arst: il nuovo soggetto, in attuazione della delibera di Giunta 58/26, gestirà il trasporto a favore delle persone con disabilità, dotandosi di personale (autisti e accompagnatori) e dei mezzi necessari per avviare il servizio.
«Riusciamo finalmente – ha dichiarato l’assessore Dirindin – a realizzare un servizio pubblico che consentirà alle persone con disabilità di muoversi sul territorio regionale con più possibilità e con più facilità. E senza che neanche un posto di lavoro venga perso».
D’intesa con i sindacati, la nuova società avvierà dal prossimo 19 gennaio le procedure per l’acquisizione dei mezzi e del personale, procedure che si concluderanno entro la fine del mese: nel caso in cui ci fosse insufficienza di operatori o dei mezzi resi disponibili dall’Aias, la MS srl procederà a contattare gli altri enti attualmente erogatori del servizio di trasporto a favore delle persone con disabilità o si rivolgerà al mercato.
Attualmente sono 24 i soggetti che, con finanziamenti regionali e per conto dei Comuni, erogano il servizio di trasporto sociale: il passaggio alla gestione pubblica con la MSS srl permetterà gradualmente di erogare un servizio più capillare e il coinvolgimento anche di quei Comuni (190 quelli censiti), che finora non hanno mai attivato la mobilità sociale a favore dei disabili.
Sempre secondo quanto concordato con Cgil, Cisl e Uil, la Regione si impegna a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali di tutti gli operatori attualmente impegnati nei diversi enti gestori del servizio. Il personale impiegato dalla MSS srl sarà assunto con contratto a tempo determinato, fino all’espletamento di gara ad evidenza pubblica, nel cui bando sarà inserita un’apposita clausola sociale a tutela dei lavoratori messi in mobilità dall’Aias.
Foto d'archivio
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