ALGHERO – Enrico Iannuzzi, alla vigilia, era accreditato della testa di serie numero cinque nel seeding algherese. Attualmente numero 689 Atp in singolare, non è molto lontano dal supo best ranking, il 627esimo posto raggiunto due stagioni or sono. Quest’anno ha anche vinto il suo primo Future a Sherbrooke, oltre ad una semifinale ad Avezzano. In doppio invece, il venticinquenne ha raggiunto il 565esimo posto lo scorso anno, quando vinse quattro Futures: Castelfranco Veneto, Frascati, Piombino e Porto Torres. Quest’anno si è fermato in semifinale a Piombino.

Enrico, descrivi il tuo gioco a chi non ti conosce.
«Faccio serve & volley su qualunque superficie. Poi, all’occorrenza, cerco di adottare altre tattiche».

Quando hai iniziato a giocare a tennis?
«Seriamente a diciotto anni, quando mi sono trasferito a Roma dall’Abruzzo. Prima, quando vivevo ad Avezzano, giocavo un’ora al giorno. Ho iniziato a sei anni, in un centro estivo. Mi sono trasferito a Roma per iniziare a fare il tennista in modo professionistico, allenandomi mattina e sera».

Nelle tue parole sembra di leggere un po’ di rammarico per il tempo perso.
«Il rammarico per aver perso qualche anno c’è. Forse avrei dovuto iniziare prima in maniera seria».

Dopo Alghero, continuerai a giocare tutti i tornei in programma in Sardegna?
«No, ora vado in Grecia, poi forse torno a giocare a Quartu, perché si gioca sul veloce, la superficie che preferisco. Poi l’anno prossimo giocherò la Serie A1 con il Tc Udinese. Quest’anno, infatti, abbiamo vinto i play-off promozione di A2».

Hai avuto tempo di visitare la città? Che ne pensi?
«La sera andiamo in centro. Belli i violetti, com’è fatta la parte vecchia. Poi non sapevo del corallo, l’ho capito vedendo tutti i negozi. La Sardegna è molto bella, infatti, i primi giorni, ho fatto venire la mia ragazza, Giulia. Abbiamo festeggiato un anno insieme proprio la settimana scorsa. La scorsa settimana sono andato anche a Stintino, che non avevo mai visto».

Al primo turno, hai “pescato” Daniele Bracciali.
«Si, anche la settimana scorsa. Sono stato sfortunato nel sorteggio. Non incontro una testa di serie, ma trovo un outsider che è “fuori livello”. Certo, bisogna vedere le sue condizioni. Poi si trova bene col mio gioco. Sarà un remake della scorsa settimana, sperando di trovare qualche variazione. Poi, speravo di non giocare sul centrale, che è più lento, quasi simile alla terra rossa. Bisogna giocare più “kick” che “piatto”, si vedranno più scambi. A Porto Torres i campi erano più veloci. Può essere una nuova prova».

Purtroppo per Iannuzzi invece, Bracciali è riuscito a vincere anche ieri.

Cosa ne pensi di Piludu, che aspetta il vincente del tuo match?
«L’ho visto giocare un po’ di volte. Lunedì mi ha fatto una buona impressione. E’ in palla, un giocatore molto regolare, non ti regala niente e devi batterlo tu. Nel primo turno, ha interpretato bene un match contro un giocatore di buon livello».

Qui giochi il doppio con Matteo Volante. Capita spesso?
«Qualche volta capita. A Porto Torres siamo arrivati in finale. Spesso gioco con Riccardo Ghedin, a dire la verità, più lo scorso anno che questo, visto che non ho giocato tantissimo».

L’occasione è buona per Iannuzzi per vincere il doppio di Alghero, visto che, con Volante, compone una coppia molto buona ed in più, entrambi non sono più in corsa in singolare.

Nella foto: Enrico Iannuzzi