Il tennista bresciano ha superato il primo turno nel torneo internazionale in corso di svolgimento a Maria Pia
ALGHERO – Nel tabellone del torneo internazionale in corso di svolgimento ad Alghero, c’è anche Andrea Agazzi. Il ventisettenne tennista di Rovato, in provincia di Brescia, è attualmente al numero 1137 della classifica mondiale. La sua miglior classifica l’ha raggiunta lo scorso anno, salendo fino al numero 1006. Nel 2007 è arrivato in semifinale al Future di Piombino, bissando il risultato conseguito l’anno precedente. In doppio, ha raggiunto invece la 1036esima piazza nel 2001. Nel 2005, ha giocato e perso la semifinale nel Future di Porto Torres.
Come ti trovi ad Alghero? E’ la prima volta che vieni qui?
«Bene, ci sono già stato in tante altre occasioni da turista. Sono arrivato venerdì, dopo che ho finito di giocare il torneo di Porto Torres, e stavolta mi sono beccato il maltempo».
Diciamo una vacanza-lavoro. Ed abbiamo visto che infatti sei venuto in ottima compagnia.
«Certo, sono venuto qui con mia moglie. Chiaramente, in questi posti così belli ne approfittiamo un po’. Poi la Sardegna a settembre è bellissima. Noi veniamo da Brescia e lì non c’è il mare».
Il primo turno ti vedrà opposto allo slovacco Michal Pazicky.
«Sinceramente non lo conosco. La sua classifica è buona (è il numero 806 al mondo, trecentotrentuno posizioni più avanti dell’italiano, ndr.), vedremo di fare il meglio possibile».
E infatti, Andrea Agazzi ha fatto molto bene, avendo battuto ieri pomeriggio Pazincky con un periodico 6-3.
Il tuo nome richiama in maniera quasi pedissequa quella del campione statunitense Andre Agassi. Immagino che le domande sull’argomento si siano sprecate.
«Si, mi è capitato spesso che mi abbiano chiesto se il nome era dovuto ad Agassi. Ma io ho 26 anni e nel 1982 lui prometteva, ma non era ancora un campione conosciuto».
Magari, vivendo nel circuito, qualche battuta da compagni, avversari o dal pubblico, ti è arrivata.
«Normale, ma niente di che. Certo, magari da giovane, quando telefonavo in qualche circolo per iscrivermi ad un torneo, mi chiedevano se stessi scherzando».
Qui non partecipi al tabellone di doppio. E’ una scelta consueta o c’è un motivo particolare?
«A volte lo gioco, altre volte no. Se ho un compagno che conosco partecipo, sennò preferisco evitare situazioni inutili».
Nella foto: Andrea Agazzi
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