Sassari News
Notizie    Video   
NOTIZIE
Sassari News su YouTube Sassari News su Facebook Sassari News su Twitter
Sassari NewsnotiziesassariCulturaPoesia › Chiuso il sipario dell´edizione 2025 del Premio Ozieri
S.A. 11:23
Chiuso il sipario dell´edizione 2025 del Premio Ozieri
Entro dicembre il nuovo bando. L´appuntamento per il 2026 è per il sabato successivo alla festa del Rimedio


OZIERI - È stata ancora una volta la festa della letteratura sarda. Il teatro civico comunale, che da tempo ne è arena, ha ospitato la cerimonia finale, agile e sontuosa, del Premio Ozieri. E l'ha fatto dando omaggio, con ritmi televisivi, a un’arte che contribuisce a tenere in vita le lingue di questa terra. Comprimere in due ore la festa annuale della poesia è diventata una scelta organizzativa e caratteristica per favorire la divulgazione e fruizione da parte di un pubblico sempre più numeroso, sia a teatro che online con la diretta YouTube. Ora il sipario è chiuso, ma l'eco di questo evento, configurandosi come un vero e proprio momento di resistenza culturale e di rigenerazione letteraria, è destinata a risuonare ben oltre la sala della cittadina-patria della poesia. I concetti chiave di questa azione culturale sono stati ben espressi dagli interventi del presidente dell’Aps Premio Ozieri Vittorio Ledda (che ha annunciato tante novità in divenire per il traguardo ragguardevole dei 70 anni nel 2026 e la presidenza onoraria della Giuria affidata al Prof. Attilio Mastino) e da quello di Dino Manca.

Il filologo nuorese che guida la squadra dei giurati l’ha precisato fin dall’inizio del suo intervento: «Il Premio Ozieri si sta sempre più aprendo alla società, al mondo della comunicazione, alle nuove arti. Si sta sintonizzando con i codici, i canali e i contesti comunicativi delle nuove generazioni». Manca e i giurati (Anna Cristina Serra, Cristiano Becciu, Duilio Caocci, Clara Farina, Attilio Mastino, Riccardo Mura, Giambernardo Piroddi, Simone Pisano, Gabriele Tanda, Salvatore Tola e il testimone storico Antonio Canalis) hanno evidenziato l’affacciarsi dei giovani in tutte e tre le sezioni del concorso. Ma tutto ciò non basta. Associazione e giuria concordano che tale partecipazione sarà adeguatamente incoraggiata e favorita. Il pubblico accorso a questo evento, uno spettacolo coordinato in tutte le sue parti dal segretario Marco Fenudi e dal vicepresidente Pier Luigi Saba, ha così potuto assaporare le creature letterarie di volti noti e meno noti. È infatti un esordiente del Premio che ha vinto nella sezione dei racconti dedicata a Tonino Ledda. L’orunese Luciano Goddi si è immedesimato nella testa di un ragazzino per mostrare tutte le contraddizioni dei grandi, con un umorismo innocente e affilato allo stesso tempo nella prosa de “Su catechìsimu de Madre Tilde”. A ruota Manuel Cherchi da San Giovanni Suèrgiu con il racconto minimalista-esistenzialista “De campu e de tzilleri” e il gavoese Luca Sedda, già noto nel circuito Poetry Slam, autore di “Ballos”, una storia con silenzi forti quanto le parole.

Punte di maestria e di padronanza metrica sono state toccate nella sezione “Tra poesia e càntigu” caratterizzata da costruzioni più complesse e dedicata a tiu Antoni Cubeddu. Oro per Antoni Nàtziu Garau di Villaurbana che ha bissato il medesimo gradino del podio di tre edizioni fa con una nuova arrepentina bagnata dal sangue e dalle lacrime della popolazione palestinese (“Sa boxi muda de s’arrennegu”). Argento e bronzo rispettivamente per Gianfranco Garrucciu di Tempio (con versi di filugnana antica e di corsicana nella sua “Tu se’ màggjina d’amori”) e Sandro Biccai di Sindia (sua la deghina glossa “Ite coro?”). Nella sezione poesia ha invece trionfato Teresa Piredda di Escolca. Con la sua “Ingurtosus” ha voluto dare voce, con verso libero e sofferente, a tutte le donne. A lei anche il Premio Emigrati dal momento che risiede a Perugia. In seconda posizione un’altra sofferenza, quella bellica raccontata da Antoni Brundu di Orani (con “A ubde sun fughidos sos brinchittos e sos disizos?”). Terzo Domenico Battaglia, vincitore lo scorso anno della sezione prosa: la sua “Quiddu chi resta d’un fiori” è una metafora antica che il poeta rinnova con saggezza per significare fragilità e resistenza allo stesso tempo.

Ma il Premio Ozieri è cultura a 360 gradi. Premiati quindi anche l’illustratore nuorese Manuelle Mureddu e la cantante olianese Maria Luisa Congiu (che per l’occasione ha eseguito tre brani). Applausi calorosi in sala durante la premiazione del linguista Michele Loporcaro dell’Università di Zurigo, insignito del trofeo “Premio Ozieri”: il suo intervento in sardo è stato una vera e propria lectio magistralis sul valore della lingua parlata e scritta. Riconoscimento anche per Diego Satta, ex sindaco di Ittireddu e dirigente dell’Istituto di incremento ippico. A lui il trofeo “Città di Ozieri” per la sua instancabile attività culturale nel e per il territorio. Archiviata così con successo la numero 66, il Premio Ozieri entra ora nei preparativi dell’edizione del 70mo anniversario che si terrà il sabato successivo alla tradizionale Festa della Beata Vergine del Rimedio. Fu proprio in occasione di tale festa comunitaria settembrina che nacque il Premio. Gli artisti del verso e della prosa in sardo (e in sas àteras limbas de Sardigna) celebreranno così l’idea e il sogno del fondatore Tonino Ledda in questa ricorrenza speciale. L’organizzazione della nuova edizione del Premio (il 7mo a livello italiano e il primo in ordine di tempo per l’isola) è già in moto ed entro dicembre sarà bandita la chiamata al componimento per una nuova avventura letteraria, con alcune novità in programma.
Commenti



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)