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A.B. 15 maggio 2008
Architettura: I nuovi paesaggi del turismo creativo
Appuntamento con Antonio Paolo Russo, che parlerà della pianificazione delle urban experiences per superare la crisi del turismo culturale, all’interno del ciclo di seminari “Turismi e Turisti”


ALGHERO – Domani, venerdì 16 Maggio, alle ore 15.30, nell’Aula magna dell’ex Asilo Sella, all’interno del ciclo di seminari “Turismi e Turisti” della Scuola di dottorato in Architettura e Pianificazione ventesimo ciclo, interverrà Antonio Paolo Russo, che parlerà de “I nuovi paesaggi del turismo creativo - Pianificare le urban experiences per superare la crisi del turismo culturale”. L’introduzione dell’incontro è affidata ad Alessandra Antonini, Cristian Cannaos e Giuseppe Onni. Oggi viviamo una fase di transizione per quanto riguarda i modelli di successo nel campo del turismo culturale. Il turismo “heritage”, ovvero la visita a luoghi di interesse storico-architettonico, fin dai primi Anni Ottanta è diventato un fenomeno di massa i cui costi “esterni” si sono dimostrati non assimilabili dalle comunità locali (modello Venezia) e hanno portato a una sostanziale perdita di fattibilità economica di questo modello. D’altronde oggi anche il modello del turismo urbano nelle grandi capitali culturali sembra essere entrato in crisi. Da un lato si replicano a una scala “micro” le tensioni e i processi che hanno determinato la sostanziale crisi del turismo “heritage”, dall’altro la corsa al “restyling” dell’infrastruttura e degli eventi, temi e immagini in un contesto di fortissima competizione tra grandi città sta portando a una pericolosa “convergenza” dei paesaggi turistici metropolitani. Le conseguenze sono una sostanziale competizione a “somma zero” per cui i vantaggi acquisiti da una destinazione turistica sono facilmente erosi e di breve termine e la competizione tra città si risolve, nella migliore delle ipotesi, in uno spostamento continuo di risorse volatili da una all’altra e, nella peggiore, nell’erosione progressiva delle idiosincrasie culturali e delle strutture sociali che le caratterizzano. Da qui il sostanziale cambiamento della domanda di turismo culturale che, da un modello massificato caratterizzato da una ”sguardo distruttore”, passa oggi a caratterizzarsi per livelli di sofisticazione, informazione ed empatia con il luogo molto più elevati e per un tipo di “consumatori culturali transeunti” capaci di entrare in una connessione virtuosa con una gamma assai più vasta di “sinapsi” urbane e funzionali. Conclude l’incontro Arnaldo Cecchini.
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