La numero uno azzurra batte con grande fatica l’ucraina Koryttseva. Ora tocca alla Knapp, che sostituirà l’infortunata Pennetta
OLBIA – Alla numero uno azzurra Francesca Schiavone, ci sono volute tre ore e dodici minuti di gioco per avere la meglio di Mariya Koryttseva, schierata dal capitano Bogdanov nonostante sia soltanto la quinta giocatrice ucraina secondo la classifica Wta. Ma, alle 15.50, la partita sembrava ormai terminata a favore della portacolori gialloblu, che si apprestava a servire sul 6-3 5-3 40-15. Da quel momento, con due match points a proprio favore, la Koryttseva aveva la classica “paura di vincere” e permetteva alla Schiavone, in una delle giornate più brutte della sua stagione, di rientrare nel match. La leonessa riusciva ad annullare i due match point, brekkando poi l’avversaria e tenendo a zero il successivo servizio. Si arrivava così al tie-break, con la milanese che si imponeva in scioltezza per sette punti a zero. Il terzo set sembra un gioco per l’italiana, che vola subito sul 4-1 in proprio favore. Ma, a questo punto, è lei a pensare di aver già vinto, abbassa il ritmo, ricomincia a sbagliare in misura industriale e permette alla Koryttseva di andare in vantaggio per 5-4. Sul servizio Schiavone, si gioca il game più lungo dell’incontro, venti punti complessivi e l’ucraina spreca il terzo match point della sua giornata e la sua gara finisce virtualmente qui, con la Schiavone che, trascinata dal pubblico obliese, centra il 5-5 e chiude 7-5. Dichiarazioni laconiche dalla Koryttseva nel dopo partita. «Non è la prima volta che gioco dei match points in vita mia. Non è successo niente di particolare, ho semplicemente sbagliato. Se dicessi che l’esordio in singolare in Fed Cup ha influito sulla mia prestazione, sarebbe come cercare una giustificazione. E’ stata solo un po’ di sfortuna – ha concluso – ma sono sicura che la prossima volta andrà meglio». Lucida l’analisi del match da parte della Schiavone. «Ho accettato di giocare male, cercando di conquistare comunque i punti decisivi. Non sempre si può vincere giocando benissimo, anzi, se si vince anche giocando male, c’è da essere contenti. E’ stata una partita con tanti alti e bassi, quando io scendevo lei saliva. Un po’ l’ha persa lei, ma io, sui match points, ho sempre fatto la cosa giusta. Certo, mi sono complicata la vita da sola, ma in Fed Cup conta conquistare il punto e la vittoria serviva sia a me che alla squadra. Ho scavato in me ed ho trovato le energie e l’umiltà di accettare quelle che erano le mie condizioni in campo oggi. Domani è un altro giorno – ha concluso – ma se gioco di nuovo male e vinco, sono contenta». Ora, sono appena scese in campo Alona Bondarenko, numero uno ucraina, e Karin Knapp. La giovane azzurra, all’esordio in Federation Cup, gioca al posto della più esperta Flavia Pennetta. Infatti, questa mattina, la brindisina ha dato forfait per un’elongazione della inserzione muscolo tendinea del grande adduttore sinistro, accusata durante l’allenamento di ieri pomeriggio. Ora si sottoporrà a terapie laser e cinesiche ed in serata è prevista un’ecografia di controllo per la valutazione della situazione.
ITALIA – UCRAINA 1-0
Francesca Schiavone (I) b. Mariya Koryttseva 3-6 7-6 (0) 7-5.
Commenti