Il capogruppo del Partito Democratico attacca la giunta regionale: Assessorati e strutture fondamentali (Enti locali, Sanità, Industria e Ambiente oltre alla centrale unica di committente) prive di direttore da settimane
CAGLIARI - «La tanto sbandierata riforma della Regione è al palo da mesi, il segretario generale non avrebbe neanche preso servizio, dei dipartimenti non c’è traccia». Così esordisce il capogruppo del PD Gianfranco Ganau in un duro comunicato che mette a nudo la paralisi degli uffici regionali e i ritardi della spesa della Regione: «a distanza di mesi della tanto attesa velocizzazione delle attività pubbliche non c’è traccia, al contrario sono evidenti le paralisi e le difficoltà che si riverberano sui servizi alle imprese e ai cittadini».
«I ritardi della spesa come gli avanzi di amministrazione sono figli dei ritardi nella legislazione economica, con le continue finanziarie tecniche ma anche perchè la Regione è stata “bloccata” dalla riforma tanto voluta e ricercata dalla maggioranza» prosegue il capogruppo PD in Regione. «Ciò che appare incredibile è che da un mese, in piena pandemia, l’assessorato alla sanità che dovrebbe applicare l’avvio dell’altra riforma voluta dalla maggioranza con il ritorno alle vecchie e fallimentari 8 Asl, non abbia una testa con cui confrontarsi dopo che il direttore generale Tidore ha dovuto spostarsi a guidare la Asl più grande lasciando però un vuoto ancora non coperto» incalzano i Dem che presenteranno una interrogazione nelle prossime ore.
E ancora: «il vuoto della sanità si aggiunge a quello di tre assessorati non di secondo piano, enti locali e urbanistica, appena bocciato dalla Corte Costituzionale, ambiente, per pensionamento della direttrice uscente, industria oltre che della centrale unica di committenza. E tutto questo perché le forze di maggioranza non hanno ancora diviso le poltrone e gli assessorati, mentre la spesa regionale langue e la crisi economica dei sardi viene attribuita sempre alla colpa di altri». «Dire che si è allo sbando è poco: la Regione, quando e se c’è è solo per la buona volontà dei dirigenti e dei funzionari all’opera per senso del dovere».
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