SASSARI - A compimento del suo 50esimo anno di età la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio di Sassari viene soppressa. A seguito dell’emanazione del Decreto Ministeriale 28 febbraio 2008 l’intera organizzazione degli Uffici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in Sardegna viene stravolta. In particolare la gestione della tutela di tutto il Patrimonio Architettonico e del Paesaggio sardo viene unificata in un'unica soprintendenza, con competenza regionale, avente sede a Cagliari. Sassari ha perso il suo soprintendente dopo un cinquantennio di gestione del territorio delle due province del nord Isola, tornando indietro in termini di efficacia e di tempestività nella conservazione e nella tutela dei beni culturali. Le amministrazioni locali e i cittadini perdono il legame diretto con la sede decisionale e saranno costretti a rapportarsi unicamente con la sede di Cagliari con ritardi nelle ordinarie procedure (in un anno nella sede di Sassari: oltre 20.000 protocolli, 5.000 pratiche paesaggistiche, 500 progetti di restauro autorizzati e cantieri controllati, 20 cantieri di restauro condotti). Il territorio del nord Sardegna è ulteriormente impoverito a livello politico, sociale, economico e culturale e considerato, ancora una volta, una mera appendice del capoluogo isolano. «Quali criteri stanno alla base di questa scelta – si domandano i funzionari e il personale della Soprintendenza di Sassari e Nuoro – se fino al 21 febbraio nell’ultima bozza di riorganizzazione la sede centrale della Soprintendenza era confermata a Sassari, che cosa è cambiato in questo intervallo di tempo».
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