La sfida di Margherita da 6000 metri. Dopo l’incidente che le fa perdere l’uso delle gambe, vince la sua battaglia più grande. Primeggia nello sport e si lancia col paracadute
ALGHERO – La storia di Margherita è la storia di una che ce l’ha fatta. E’ la storia tutta a lieto fine di una donna algherese che ha vissuto la sua esperienza come una sfida e passando per i valori positivi e vincenti dello sport, non senza impegno e tenacia, ha dimostrato a se stessa e agli altri che si può vincere anche quando la vita ti mette a dura prova. Dall’83 al 96 mette a segno una serie di successi. Campionessa italiana sui 5800 metri nella specialità meeting “corsa in carrozzina” organizzata dalla Fisd (federazione italiana sport disabili) e nell’88 partecipa alle olimpiadi di nuoto a Seul piazzandosi quarta e quinta. Ma in ordine di tempo l’ultima sfida di Margherita, forse davvero la più spericolata è un lancio col paracadute. In tandem col suo istruttore. «Un sogno che coltivavo da tempo», spiega Margherita. La sua vita si divide in due, quando circa 25 anni fa, a seguito di un grave incidente perde l’uso degli arti inferiori. Per lei, algherese di nome e di fatto inizia la battaglia più difficile. Lunghissimi mesi di riabilitazione e rieducazione alle normali funzioni fisiologiche. E poi la separazione più dolorosa quella dai suoi cari e dalla sua terra. «Prima dell’incidente lavoravo e studiavo, avevo progetti e sogni comuni alle ragazze della mia età. Dopo l’incidente ho cercato, riuscendo a trovarle, motivazioni diverse per vivere. Lo sport mi ha dato molto e io ho dato molto allo sport. Purtroppo ho dovuto lasciare la mia città per trasferirmi a Parma dopo aver trascorso quasi un anno in un centro specializzato a Bruxelles. Ma ho vissuto per le cure anche a Venezia e Padova. Nel nord Italia ci sono strutture all’avanguardia. C’è un maggior rispetto delle regole e più senso civico. Mi piacerebbe tornare nella mia città ma so già che mi troverei a disagio. Non sarei autosufficiente e indipendente come lo sono ora. Sono venuta solo per un estate e le barriere architettoniche e la mentalità della gente mi ha fatto stare male. Vorrei che si facesse di più per la disabilità, per la crescita sociale e per il rispetto delle regole». In tempi di guerre elettorali e di provocazioni politiche, di diseguaglianze sociali e diritti negati, Margherita lancia un messaggio di speranza. Forse se ci si crede davvero, quasi niente è impossibile, neanche un mondo migliore.
Nella foto Margherita prima del lancio col paracadute
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