Il Comune di Sassari anticipa i costi dell´energia elettrica alla ditta Marba che ha una concessione decennale del Centro Polivalente di Bunnari. La protesta del Movimento Cinque Stelle
SASSARI - L’energia elettrica costa cara al Comune di Sassari, fra anticipo di importi e piani di rientro in comode rate. Ma a pagare, fondamentalmente, sono sempre solo e soltanto i cittadini. Questo in sostanza, l'incipit della determinazione portata in Consiglio comunale da Desirè Manca, portavoce del Movimento Cinque Stelle in Consiglio comunale. Nel documento, che risale al 7 novembre 2016, viene illustrata la questione relativa al rimborso dei consumi elettrici (da settembre 2015 ad ottobre 2016), sostenuti nelle strutture del Centro Polivalente di Bunnari.
Un passo indietro per capire meglio la situazione. Il Comune di Sassari ha affidato alla ditta Marba società cooperativa le strutture del Centro Polivalente di Bunnari (ricettive, impianti sportivi, area giochi per bambini e area parco). La Marba è stata l’unica ditta a partecipare alla gara, ha ottenuto un affidamento decennale della concessione ad un canone mensile di 100 euro, per complessivi 12mila euro in 10 anni. La stessa Marba ha avviato - si legge nella determinazione - la pratica per la voltura dell’utenza relativa alla fornitura dell’energia elettrica nelle strutture del Centro ma, intanto, deve provvedere al rimborso dei consumi relativi al periodo settembre 2015 - ottobre 2016.
«Un intero anno di problemi collegati all’erogazione di energia elettrica, e già questo ha dell’incredibile, per un importo legato al consumo e quindi dovuto pari a 13.205,24 euro. Chi paga? Il Comune di Sassari, che anticipa l’intero importo. Un caso sporadico? Si, dato che questa non è la prassi comune nei rapporti fra l’Amministrazione e le aziende cui vengono date in appalto strutture comunali. In sostanza, se una ditta destinataria di concessione su struttura comunale ha problemi con il gestore dell’energia elettrica, o dell’acqua o ancora del gas, il Comune interviene e anticipa? No. Ma nel caso specifico, a pagare, sono sempre gli ignari cittadini» spiega la pentastellata.
Secondo la Manca l'iter «è assurdo»: «il Comune avrebbe avviato un piano di rientro per il recupero dei 13.205,24 euro dalla ditta Marba, con rateizzazione in quattro comode rate. Il Comune anticipa le spese a una ditta cui è stata affidata per 10 anni una struttura in concessione al costo irrisorio di 100 euro al mese e, la stessa, restituisce poi all’Amministrazione rateizzando l’importo»
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