GENOVA – Aurora ce l’ha fatta! Con un’ottima prova ha conquistato il gradino più alto del podio e si è così laureata campionessa italiana nella categoria Promesse, nella specialità preferita, i 60 metri piani. Nella lista delle iscritte, 25 atlete comprese tra le annate 1985, 1986 e 1987. La rappresentante dell’Aeronautica si è presentata ai blocchi di partenza della sua batteria (la prima in programma) poco oltre le 12. La sua corsia non era certamente quella normalmente destinata alla favorita d’obbligo. Ha corso infatti in line 3. Ma questo non le ha impedito di vincere comodamente la prima sfida, fermando i cronometri sul 7”58. Lontana la seconda classificata, Michaela Ardessi (Cus Trieste) che ha corso la distanza in 7”82. Alla fine delle tre batterie in programma, il tempo di Aurora è risultato essere il migliore. Nella seconda batteria, Giulia Arcioni (Forestale) con un 7”62, aveva anticipato di un solo centesimo Audrey Alloh (Asics Firenze), toscana di chiare origini ghanesi. Nella terza batteria, si imponeva facilmente Chiara Gervasi (Fondiaria – Sai Atletica) in 7”63. In finale, Aurora Salvagno è partita coi favori del pronostico e nella corsia centrale (la quattro), quella che nelle finali compete alla migliore del gruppo. E la migliore si è dimostrata anche al traguardo, quando il suo pettorale numero 26 è stato il primo a tagliare il traguardo con il tempo di 7”53. Ma la vittoria non è stata certo semplice. Seconda, nella corsia alla sua sinistra, la Alloh, a soli due centesimi di distanza. Terza, in corsia cinque, la Gervasi in 7”60. Alla finale ha partecipato anche un’altra “alfiera” sarda. Si tratta di Elisabetta Cabras, rappresentante dell’Amsicora, che è arrivata sesta con il tempo di 7”76. Nella terza batteria, quella vinta dall’Arcioni, aveva fermato i cronometri sul 7”80, un tempo che le aveva assicurato la prima corsia nella finale del pomeriggio.

Nella foto: Aurora Salvagno, neo campionessa italiana Promesse