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Marcello Moccia 23 febbraio 2007
Calcio a 5, l’Alguer aggredita in campo
La squadra catalana vittima di un assalto nel campo della Settecamini di Roma. Pronta la denuncia al Giudice Sportivo, il Coni chiede l’apertura di un’inchiesta alla Figc. Interviene anche il sindaco con una lettera al commissario straordinario Figc Pancalli


ALGHERO – In un momento dove il calcio italiano è ancora convalescente dopo i tragici incidenti scoppiati a Catania non più tardi di venti giorni fa, un fatto increscioso aumenta il malessere generale. Da un lato c’è chi sta lavorando per riportare quasi tutto nella normalità (leggi stadi che hanno rispolverato il decreto Pisanu o le nuove ferree leggi imposte dal Governo) dall’altro c’è ancora chi intorno al calcio vuole sfogare quello che qualcuno descrive sotto il nome di “disagio” ma che invece va chiamato con il suo nome e cognome ossia inciviltà assoluta di persone ben lungi del mondo del calcio. Nell’arco delle ultime ore due fatti sono, purtroppo, saliti agli onori delle cronache. Prima il ritrovamento all’interno dello stadio Menti di Castellamare di Stabia di quattro bottiglie molotov posizionate all’interno di una busta di plastica nascosta dietro alcuni cassonetti in prossimità del settore distinti, pronte ad essere usate - in occasione della partita del campionato di serie C1 tra Juve Stabia e Avellino - contro i tifosi irpini ai quali si augurava, così si evince dal testo contenente un messaggio cifrato ritrovato all’interno della busta, la medesima fine dell’ispettore capo della mobile di Catania Filippo Raciti. Il secondo episodio riguarda la formazione algherese dell’Alguer calcio a 5. Martedì scorso era in programma a Roma la gara di ritorno della Coppa Italia di serie C1 con il Settecamini, dopo il successo degli algheresi al PalaCorbia di quasi un mese fa. Da subito il clima all’interno del palasport che ha ospitato la partita, nel quartiere Settecamini di Roma nei pressi della stazione Tiburtina, è diventato di autentica guerriglia. Le prime avvisaglie nel corso del riscaldamento pre partita. Dopo la presentazione delle squadre e la canonica stretta di mano tra i giocatori, il numero otto dei padroni di casa ha colpito il colombiano dell’Alguer Hernandez con uno schiaffo. L’episodio non è stato visto dai due arbitri ma è stato registrato dalla telecamera di un cameraman algherese presente nella palestra romana per effettuare le riprese. Dopo la prima avvisaglia, è “sceso in campo” anche il pubblico di casa insultando e minacciando a più riprese i giocatori in campo e i componenti dalla panchina. Considerato il clima insostenibile, i dirigenti dell’Alguer calcio a 5 dopo neanche 2’ dall’inizio del match hanno allertato telefonicamente le forze dell’ordine (assenti tra l’altro dal palazzetto) che si sono precipitate nel campo di gara dopo 20’. In attesa dell’arrivo degli agenti, sul parquet è scoppiata una vera e propria caccia all’uomo da parte dei giocatori di casa verso gli algheresi. I colpi violenti sono continuati come anche le minacce e gli sputi. Un dirigente algherese, inoltre, è stato aggredito. Il tutto è stato registrato, con filmato su vhs, oppure con solo audio. Al termine della fine del primo tempo, che per la cronaca vedeva i locali in vantaggio, l’Alguer ha preferito non rientrare negli spogliatoi (restando nell’intervallo nei pressi della panchina) anche perché il tunnel che collegava campo e spogliatoi passava sotto le tribune. Non basta. Anche l’operatore di ripresa, fino ad allora passato inosservato, è stato minacciato più volte e costretto a spegnere la telecamera. Dalle registrazioni dell’audio ambiente dalla tribune arriva un intimidazione: «spegni quella c*** de telecamera, o ce n’è anche per te». Vistosi minacciato e strattonato, il cameraman ha spento la telecamera lasciando però l’audio ambiente acceso. Pesante la frase registrata: «non ci devono essere prove di tutto questo». La calma è stata ristabilita dall’arrivo delle forze dell’ordine che a fine partita ha scortato il pullman della squadra algherese all’aeroporto di Fiumicino. Sul campo la Settecamini ha vinto 5-0 eliminando l’Alguer, ma adesso comincia una nuova partita. Quella che si giocherà nelle aule del tribunale. Patron Antonio Bitti ha annunciato la sua decisione di adire alle vie legali. Sarà presentata una denuncia alla Figc e al Giudice Sportivo della Lega nazionale Dilettanti nonché un ricorso che chiede l’annullamento della partita di ritorno. Alla documentazione cartacea, è stato aggiunto un dvd che contiene il pre partita e tutto il primo tempo. Materiale che potrebbe inchiodare il Settecamini. Il tutto, inoltre, potrebbe avere strascichi penali poiché il club algherese ha consegnato gli atti a un legale. La sconfitta a tavolino, assieme a una lunga squalifica del campo e dei giocatori più facinorosi e una pesante multa alla società potrebbe essere il provvedimento che verrà adottato contro i romani. Il Coni provinciale, presieduto da Gian Nicola Montalbano, ha chiesto l’apertura dell’inchiesta alla Figc. Sulla questione è intervenuto il primo cittadino algherese Marco Tedde che ha inviato una lettera al commissario straordinario della Figc Luca Pancalli: «I calciatori e i dirigenti sono stati oggetto di premeditata aggressione, in campo e fuori, da parte dei sostenitori della squadra avversaria e da parte degli stessi calciatori della società Settecamini – afferma Tedde – Le conseguenze di tali episodi di violenza sono inoltre documentate da referti medici del pronto Soccorso di Alghero e da riprese televisive. Ritengo che atti di questo genere, soprattutto nel contesto attuale che vive il mondo del calcio siano da condannare in maniera decisa da parte della società civile e debbono essere oggetto di interventi autorevoli da parte delle Istituzioni dello Sport. Confido – conclude il sindaco – in un suo esemplare provvedimento, certo che questo sia nello stesso solco delle azioni intraprese finora per restituire al calcio italiano la massima serenità».
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