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Red 25 giugno 2003
Senza Se e senza Ma..
tutti contro la guerra
L´appuntamento è per il prossimo mercoledì a Sassari per dimostrare il proprio dissenso contro tutte le guerre, preventive e non


Mercoledì 12 febbraio alle ore 18, in Piazza Castello a Sassari, si terrà la grande manifestazione cittadina contro la guerra "senza se e senza ma". Hanno già confermato la propria partecipazione associazioni sindacaliedei consumatori, partiti e movimenti politici, realtà del mondo del lavoro e della scuola tra cui Acli, Agesci, Alghero Viva, Arci, Ass. Aprile, Ass. Ariele Laboratorio, Ass. Dopolavoro Ferroviario, Ass. Equo Mondo, Ass. Italia-Cuba, Ass. per il Rinnovamento della Sinistra, Auser, Avasssen Gourò, Banca Etica, Banca del Tempo, CGIL, CIDI, Circolo "E.Berlinguer" di Sassari e di P. Torres di PRC, Circolo Progetto Progressista, Cisl, Cobas Energia, Collettivo Antirazzista del Centro Storico, Csi, Città Mia, Codacons, DS Unione Comunale di Sassari, Emergency, PRC Federazione di Sassari, GIPS, Iniziative Culturali, Legambiente, Magistratura Democratica, Magna Charta, Partito della Margherita, PSd´Az, Megachip, Movimento Omosessuale Sardo, Movimento Studenti Medi, PolEtica, Rete Lilliput, Sinistra Giovanile, Società Operaia di Mutuo Soccorso "C.Pozzo", Studenti.net, UIL, UISP, Ulivo di Sassari, Unicef, Unità di base "E.Berlinguer" - "A.Gramsci" - "don Milani" – "N.Iotti" – "S.Pertini" - "XIV Luglio" dei DS e molti altri.
Pubblichiamo di seguito il documento ufficiale con le motivazioni ideologiche che hanno spinto gli organizzatori a portare avanti la manifestazione:
"Noi promotori di questo appello pensiamo che un mondo libero, basato sulla pace, sul rispetto delle differenze, sulla giustizia e sulla solidarietà sia possibile;
ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per risolvere le contese tra gli uomini, i popoli e gli stati;
crediamo che la guerra contro l´Iraq, anche se legittimata dall´ONU, sarà una catastrofe per il popolo iracheno che già patisce le conseguenze dell´embargo e della dittatura di Saddam Hussein;
siamo convinti che la guerra, il cui vero obiettivo è il controllo di un´area strategica per la ricchezza delle sue risorse petrolifere, avrà effetti disastrosi per tutto il Medio Oriente, per i rapporti tra l´Occidente e il mondo islamico.
Condividiamo la chiara posizione assunta da Giovanni Paolo II, dall´ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, dall´ex presidente della Camera dei Deputati Pietro Ingrao e da altre personalità laiche e religiose, nazionali e internazionali a favore di una soluzione politica e pacifica che corrisponde al desiderio di pace diffuso in gran parte dei popoli d´Europa e del mondo. Aderiamo alla giornata contro la guerra promossa per il 15 febbraio dal Forum Sociale Europeo di Firenze.
La nostra Costituzione afferma che "l´Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".
Anche la Carta dei Diritti fondamentali della Unione Europea si fonda sul ripudio della guerra e sull´impegno ad assicurare un futuro di pace a tutti i popoli.
Perciò riteniamo che la firma da parte di otto paesi europei, tra cui l´Italia, di un documento che li schiera a fianco degli USA, sia un atto di grave irresponsabilità politica, che manda in frantumi l´unità dell´Europa, compromette il mantenimento del suo ruolo sul piano mondiale e contraddice la volontà della maggioranza dei suoi cittadini.
Il concetto di "guerra preventiva" è radicalmente contrario all´ordinamento internazionale come ha sempre affermato la Corte Internazionale di Giustizia né potrebbe essere legittimato dal Consiglio di Sicurezza senza tradire lo stesso ordinamento dell´ONU.
La guerra, lungi dal combattere il terrorismo, che attenta indiscriminatamente alla vita di tanti innocenti, produce e alimenta sofferenza e odio che costituiscono il terreno più fertile per la violenza terroristica. Un eventuale conflitto metterebbe a repentaglio anche in Sardegna la sicurezza della popolazione per la diffusa presenza di basi americane e della Nato.
Non vogliamo che l´Italia sia responsabile di nuovi lutti né vogliamo alimentare la spirale del terrore.
Ai parlamentari chiediamo coerenza: si impegnino a votare contro la partecipazione italiana alla guerra anche nel caso di avallo del Consiglio di Sicurezza dell´ONU
Chiunque creda nella soluzione politica e democratica dei conflitti internazionali deve opporsi a questa guerra che può avere conseguenze drammatiche per il mondo intero"
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