ALGHERO – Dal 2017, nei Comuni sprovvisti del Piano di Utilizzo dei Litorali, le strutture a servizio degli utenti all'interno degli stabilimenti balneari potranno essere mantenute solo per novanta giorni, scaduti i quali, dovranno essere smantellate. Così, la mancata programmazione urbanistica che ha interessato pesantemente la città di Alghero negli ultimi quindici anni, in campagna come lungo i litorali, continua ad incidere negativamente sulle possibilità di crescita e sviluppo dell'economia del territorio. Di fatto, così come il nuovo Psr rischia di non poter essere sfruttato dagli imprenditori agricoli sull'intera Nurra coltivabile, la nuova normativa urbanistica limita a soli 90 giorni le concessioni demaniali sui litorali in mancanza dell'approvazione dei relativi strumenti urbanistici: Puc e Pul.

Una norma applicabile anche ad Alghero, che ha fatto sobbalzare gli operatori balneari locali, che hanno chiesto alla Regione Autonoma della Sardegna di anticipare a domenica 20 marzo la possibilità di installare i chioschi, in vista di Pasqua. Una richiesta di aiuto sostenuta dal vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Tedde, intervenuto giorni fa sull’argomento e che ha presentato un'interrogazione per chiedere all’Amministrazione Regionale di cancellare questa norma. «Una disposizione iniqua, dagli effetti devastanti che troverà applicazione nel Comune di Alghero sprovvisto di un Piano di Utilizzo dei Litorali – commenta l’ex sindaco di Alghero - Novanta giorni contro gli attuali dodici mesi di cui di fatto fino ad oggi le imprese balneari hanno goduto e di cui potranno disporre per l’ultima volta solo per l’anno 2016».

Secondo Tedde, si tratta di una norma destinata ad avere un impatto devastante sull’occupazione e sulle stesse capacità di sopravvivenza delle imprese, profondamente ingiusta in quanto fa dipendere il destino di numerose ed importanti realtà imprenditoriali dalla politica, dall’approvazione del Pul (ad Alghero, la progettazione è in piedi dal 1995). «Una sproporzionata sanzione – prosegue il forzista – che colpisce chi non ha colpa né responsabilità nel processo di adozione dello strumento urbanistico che dipende, invece, esclusivamente dai Comuni. Se la norma non cambierà, molte imprese del settore balneare chiuderanno per l’impossibilità di coprire i costi fissi e trarre un reddito dignitoso, che dovrà bastare per tutto l’anno, in soli novanta giorni. Lavorerò da subito affinché la richiesta di aiuto degli operatori balneari algheresi venga accolta. Non abbiamo molto tempo – conclude il consigliere regionale algherese – per far riflettere e convincere Pigliaru della scelleratezza della decisione e delle pericolose conseguenze che l’applicazione della nuova punitiva norma produrrà. Mi auguro che sulla questione vi sia una presa di posizione forte e decisa delle associazioni di categoria, dei sindacati e degli enti locali».